«Elbicho ha le idee chiare. Sette giovani (due di Madrid, cinque di Alicante e nessuno dell'Andalusia), che offrono una proposta differente con una sola parola d'ordine che ne testimonia l'esclusiva identità: una dedizione in diretta e senza pause che coniuga tanghi, seguidiglie o bulerie tra note di jazz e ritmi afro in una perfetta esecuzione musicale. È impossibile resistere all'incanto, al carisma e all'energia della voce di Miguel Campello, un vero "animale da palcoscenico", alla chitarra creativa di Víctor Iniesta, alle profonde note del basso elettrico di Carlos Tato, alla maestria nelle percussioni di David Amores unita alla contundenza di Toni Mangas alla batteria. Infine, al flauto di Juan Carlos Aracil e alla tromba di Pepe Andreu, entrambi di recente incorporazione. “Un concerto è l'insieme delle sensazioni vissute da tutti e sette durante l'intero giorno. Non vogliamo strafare, diamo quello che ci consente il corpo e siamo aperti a quello che ci chiede il pubblico. E' una esibizione molto sincera.” Per questo, Elbicho non è quel tipo di gruppo che firmerebbe un contratto di 24 concerti in un mese. “Amiamo approfittare al massimo dei luoghi, del pubblico e del nostro lavoro, preferendo la qualità alla quantità”. Da due anni questo gruppo, che nacque da incontri casuali nella Scuola di Musica Popolare del grande Guillermo McGill, si esibisce nelle sale madrilene e suona per le strade delle zone di Lavapiés, del Rastro e della Plaza Mayor di Madrid. Nessuno si poteva immaginare che quasi senza provini e grazie solamente al passaparola, nel giugno del 2003, il gruppo Elbicho riuscisse a mettere in circolazione il suo primo disco…» (ElBicho.it – continua)
Many thanx to Guillermija for this post!
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