«Anima Blues è il capolavoro di Eugenio Finardi, è un canto offerto alla sorgente del Mississippi, un’invocazione che sale ondeggiando come una lingua di fumo sui campi delle terre del sud, è un amore che esplode e travolge, la lunga strada verso casa del cantautore milanese. C’è una voce straordinaria in Anima Blues, una voce che avvolge come le onde dell’oceano e in cui ci si può perdere per sempre, e una spiritualità profonda che svela magie “annegate” nei caldi colori della musica nera. Come in Heart of Darkness, Eugenio Finardi risale il fiume della vita e, arrivato alla fine della sua ricerca, trova finalmente il disco che aveva perduto, quello inseguito per tanti anni, da tenere stretto a sé come un figlio, e c’è una purezza che commuove in questo, un dolce conforto dopo tanta amarezza per aver dovuto nascondere, come un cospiratore, un amore assassinato tante, troppe volte: l’immenso, appassionato amore per il blues.
Troverete tutto questo nell’ultimo, straordinario lavoro di Eugenio Finardi, autore sensibile e colto, spesso poco capito, tiranneggiato da un sistema che gli ha chiesto, a tratti, un’italianità ostentata a costo di farne una gabbia in cui soffocare l’anima preziosa della sua musica. “La vita comincia a cinquant’anni” diceva Bukowski e anche se Finardi ha in effetti una carriera importante alle spalle, forse solo ora, che canta in inglese dalla prima all’ultima nota, riesce a liberare la forma pura, intatta di un’arte germogliata in silenzio, lontano dai vacui clamori di un palcoscenico italiano che somiglia sempre più a un’arena, un circo, un mercato in cui fondamentale è vendersi. Anima Blues nasce dalla musica suonata, dalle jam fatte con due pards di lunga data come Vince Vallicelli e Pippo Guarnera a cui si è unito il giovane e talentuoso chitarrista Massimo Martellotta.
Con lui Eugenio Finardi firma undici delle dodici canzoni di Anima Blues, fatto questo che ha dello sbalorditivo se si pensa che l’autore milanese non scriveva canzoni di proprio pugno dai tempi di Accadueo. Si tratta fra l’altro di creazioni davvero felici che evidenziano in modo superbo la favolosa vena di Finardi: si va dal blues acido e tinteggiato di hard rock di Mojo Philtre ai profumi latini di Estrellita, dalle preghiere intrise di gospel di Holyland agli accenti sacrali di un country-blues visionario come Heart of the Country. Efficace e scintillante nelle musiche, con liriche personali e segnate da una matura dolcezza, Anima Blues consacra la rinascita artistica di Eugenio Finardi e ne fissa l’ampio respiro culturale prendendo le distanze dalle piccole miserie di un mercato italiano che assomiglia sempre di più a una piccola, malata colonia dell’Impero.» (bluesguitar.it)
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