«Interprete inizialmente di sonorità molto vicine alla tradizione più pura del mondo musicale nordafricano, con il disco Electric Sufi Youssef cominciò ad andare cautamente incontro a suoni più moderni, verificandone la compatibilità con le sue pulsioni più naturali. In questo bel disco molti elementi concorrono a mettere in contatto, ma nello stesso tempo tengono a debita distanza, i suoni più moderni dell’elettronica e dei campionamenti del nord Europa e le sue radici tunisine. Dal titolo del disco che oppone due termini lontani anni luce all’immagine di Youssef in copertina, icona delle tradizioni del suo paese, all’affermazione finale nel bel libretto di accompagnamento: “il mio ultimo respiro sarà in arabo”. Con lui, bravissimo e a tratti impressionante (la sua voce non sembra tale in Dawn Prayer, e l’oud del primo brano è scarno e immaginifico), musicisti già conosciuti e affermati per operazioni musicali innovative, a cominciare da Bugge Wesseltoft, per continuare con Eivind Aarset e Rune Arnesen, fino agli altri che completano un mosaico quasi perfetto.Un mosaico che ci racconta come i generi musicali possano incontrarsi senza sforzi, grazie alle sensibilità straordinarie degli attori in scena, e come la musica araba sia forse la più adatta a scoprire gli incastri preziosi con l’elettronica; e come il termine world music possa vivere una rappresentazione reale e affascinante in lavori come questo, tutto da godere.» (EGEA)
German review here
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Line-up:
Dhafer Youssef oud, vocal
Eivind Aarset guitars, electronics
Ronu Majumdar bansuri
Dieter Ilg acoustic bass
Rune Arnesen drums, programming
Bugge Wesseltoft piano, keyboards
Jan Bang beat programming
Nils Petter Molvaer trumpet
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4 comments:
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Thank You for this undiscovered gem of an album!
Excelente album Radu! gracias ;-)
(also the postcards!)
Gosh, there is a great deal of useful information above!
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