15/01/2008

Thomas Mapfumo - The Chimurenga Singles 1976-1980 (1984)

«Aprile 1980: lo Zimbabwe proclama l’indipendenza nazionale. Per festeggiare l’evento, Thomas Mapfumo e il suo gruppo, The Blacks Unlimited, vengono raggiunti nientemeno che da Bob Marley e dai suoi Wailers a Salisbury, in un Rufaro Stadium strapieno! […] Thomas Mapfumo incarna i sette anni di lotta nell’allora Rhodesia […] contro il potere coloniale bianco che, alleato al Sudafrica, si era attribuito il monopolio delle miniere, delle piantagioni di tabacco e di cotone e dei grandi allevamenti bovini. Un’aspra lotta in un paese di sette milioni di abitanti terminata con trentamila morti, quindicimila mutilati, duecentocinquantamila esuli e un milione di profughi.

Per fronteggiare le armi sofisticate dell’esercito bianco, i resistenti neri avevano impiegato i metodi in uso in tutte le guerriglie del mondo ma, soprattutto, si erano avvalsi di quelli della coscienza, facendo leva sulle pulsioni della spiritualità shona e ndebelé, le due etnie principali. Una filosofia a partire dalla quale Thomas Mapfumo (“lancia” in lingua shona) e il chitarrista Jonas Sitholé hanno composto una musica che sarebbe diventata la colonna sonora della lotta per l’emancipazione, sia nelle bidonville di Salisbury e Bulawayo, sia nelle campagne. Musica che sarebbe stata ampiamente diffusa da Radio Mozambico, Radio Zambia, Radio Cairo, Radio Mosca o tramite dischi clandestini.

Nato nel 1945, Thomas Mapfumo sa di cosa parla. È cresciuto nel cuore delle tribal trust lands, terre sfruttate e abbandonate dal colono bianco, e ha seguito i genitori nelle township (ghetti) della capitale. Intuisce l’uso che si può fare della musica ascoltando alla radio la musica soul e rock che faceva furore tra i giovani all’altro capo del pianeta.

La sua particolare alchimia è dovuta all’uso della mbira. Usato fin dalla dinastia monomotapa del XVI secolo, questo lamellofono conta solitamente ventidue tasti di metallo fissati su una cassa di risonanza in legno da suonare con i pollici. Nella cultura shona, questa sanza suonata con un sonaglio fatto di zucca (hosho) ha una funzione particolare: è lo strumento medium che permette di entrare in contatto con gli “spiriti” durante le danze di possessione. I missionari non sbagliavano a qualificare i suoi motivi cristallini come “musica di Satana”. Sicché, attraverso la trasposizione del suono circolare dello strumento, Mapfumo immagina un nuovo stile di riff (ripetizioni ritmiche) per chitarra e basso, poi adatta il motivo di terza suonato dall’hosho a un cimbalo e accompagna il tutto con un vigoroso tamburo di basso. Nasce la chimurenga music, con cui Mapfumo sublima le frustrazioni e le umiliazioni del suo popolo.

Benché vietate dal regime razzista di Ian Smith, le canzoni di Mapfumo si diffondono clandestinamente e inducono molti giovani ad arruolarsi nella resistenza. A causa dei suoi brani, l’autore sconta anche diversi mesi di carcere nonostante le autorità non abbiano in mano nulla di concreto, visto che le parole delle canzoni chimurenga si articolano su parabole e metafore care alle lingue nazionali dello Zimbabwe.

Dopo l’indipendenza, il beat ipnotico nato dalla mbira diventa il segno distintivo della musica pop zimbabwese, i cui maggiori rappresentanti sono Stella Rambisai Chiweshé (la prima donna ad aver usato in scena la mbira, strumento riservato agli uomini), Oliver Mtukudzi, Bhundu Boys, Devera Ngwena, The Four Brothers, Comrade Chinx e Chiwoniso. […] (Frank Tenaille, Lo Swing del Camaleonte, Epoché edizioni, pp. 61-63)

«Thomas Mapfumo made revolutionary changes in Zimbabwe’s pop-music scene by recording a song for which he’d written his own music. Before Mapfumo, songs in the traditional style were always based on tunes that had been handed down for generations. Mapfumo’s music, chimurenga (“music of struggle”), became popular during the civil war against White minority rule, but his popularity made the government unhappy. In 1977 he was sent to a prison camp for subversion. To obtain his release, Mapfumo agreed to perform for the ruling party, but at the concert he sang only his most revolutionary songs. “I told them that since I’d been in detention, I didn’t have time to write new ones.” […] The early hit singles by Mapfumo and Blacks Unlimited, these classic sides were recorded during the long civil war; their musical and lyrical content completely revamped the face of pop music in Zimbabwe.» (More at AMG)

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9 comments:

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zhao said...

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moorspede said...

Thank you, I'm looking forward to hearing this.

Anonymous said...

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DJ Radu said...

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