[…] Ricorda il chitarrista Gianni Mocchetti: “Un flusso organico di aria-suono vivo da respirare attraverso i tasti della terra: questo fu lo slogan pubblicitario per promuovere Sulle Corde di Aries. Fu un lp rivoluzionario per modi, tempi, suoni e dimensione universale. Una prova di grande coraggio, sperimentale e pionieristica in tutti i sensi”. […] “Sequenze e frequenze” è il portale del mondo di Aries che ricorda, nel suo incipit, alcuni dei complessi ambienti sonori cari a Berio; Battiato cura l’esposizione dei fiati sulle linee del soprano muovendosi al di fuori del sistema tonale. Il caos è modellato per evitarne gli effetti devastanti; la musica cambia e i tre sparuti oscillatori del VCS3, mitica valigetta sonora, manipolati con proprietà, annunciano il tema, basato su un accordo di settima di dominante, recante gli stessi elementi melodici che introducono “E ti vengo a cercare” – prima traccia di Fisiognomica (1988). […] Interessanti sono in Aries i battimenti ritmici, ottenuti dall’utilizzo pulsante delle linee melodiche iniziali, che istoriano i suoni di fondo come vero e proprio contrappunto; il tema si dilata e ci si avvicina così alla più tarda “Chanson egocentrique”, quindi alla musica leggera. Al sax Gianni Bedori ricama, senza mai cadere nella facondia, in parallelo al synth, quasi a garantire un continuum tra acustica ed elettronica. In “Aria di rivoluzione” emerge Battiato regista: i piani sonori sono distinti e la spazializzazione molto curata. Non dimentichiamo che un punto debole delle composizioni elettroacustiche dei ’70s fu proprio la mancanza di diversificazione dei piani di ascolto che diede spesso alla luce muri sonori desolatamente piatti. Battiato così mantiene fede al suo principio di continuità tra pop/rock e musica colta, scegliendo per il recitante una tra le più significative voci del panorama musicale di allora, Jutta Nienhaus. “Da Oriente a Occidente” incede tra ambienti molto diversi, ben legati fra loro da un vero filo conduttore. Il testo iniziale viene distribuito con un bel gioco di ritardi ed attese, per allinearsi sul finire delle frasi. I fiati, in primo piano rispetto all’elettronica, ci portano gradatamente in un ambiente sonoro che sa di danza rinascimentale e, dopo, balcanica; le percussioni legano gli ambienti come un passaggio del pollice sulla tastiera del pianoforte; sul finire, il tema originario torna su di un bordone elettronico che ricorda la ghironda. (Wonderoustories)
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4 comments:
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Hello Radu,
this really is a nice album, good post! Can you tell me about the bitrate? I already have this in 128 kb/s, but this is definitely worth more, so I'd download it from you, if the bitrate is better.
Have a nice weekend
Thanx! I was looking for this...I wanna buy his early records but didn't know where to start...
too late? not a link is working
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