08/06/2007

Franco Battiato - Sulle corde di Aries (1973)

Sulle Corde Di Aries was Battiato's third release and showed his fascination for electronic, minimalist and systemic musics. As such, it is quite similar to Pollution except much more electronic based and with a more definitive style. There are also a lot of modern classical strains coming through here and a great spacey feel again reminding me of Sensations Fix or Gong at times. A simply fascinating album. […] Franco Battiato's solo output between 1972 and 1978 has been released as a "nice price" eight-CD box, which is a great way to get to know one of Italy' s more experimentally minded musicians/composers. The first four albums Fetus, Pollution, Sulle Corde di Aries, and Clic contain experimental rock with ambient, symphonic, minimalistic and musique concrete elements. These albums can compete with the best that Faust and other experimental krautrock bands had to offer. Various keyboards are the dominating instruments on all these albums. The use of guitar, saxophone, oboe and vocals among others, however, adds diversity to the songs. I think that the first four albums are all very much worth hearing if you like experimental music. All albums after Clic show Battiato venturing off in a much more minimalistic, avant-garde direction. (gnosis2000.net)

Although it's only a very small section inside our store, many of our most devout and curious shoppers have found gem after gem in our Italian Prog section. Franco Battiato is one of those gems for sure. One of those endlessly creative artists who completely defies categorization. Sweeping in scope and eccentric in all the right ways it's no surprise that Battiato has finally begun to get the attention he so rightly deserves, as folks like Jim O'Rourke have gone out of their way to champion these forward thinking sounds from decades ago. (Aquarius Records)

[…] Ricorda il chitarrista Gianni Mocchetti: “Un flusso organico di aria-suono vivo da respirare attraverso i tasti della terra: questo fu lo slogan pubblicitario per promuovere Sulle Corde di Aries. Fu un lp rivoluzionario per modi, tempi, suoni e dimensione universale. Una prova di grande coraggio, sperimentale e pionieristica in tutti i sensi”. […] “Sequenze e frequenze” è il portale del mondo di Aries che ricorda, nel suo incipit, alcuni dei complessi ambienti sonori cari a Berio; Battiato cura l’esposizione dei fiati sulle linee del soprano muovendosi al di fuori del sistema tonale. Il caos è modellato per evitarne gli effetti devastanti; la musica cambia e i tre sparuti oscillatori del VCS3, mitica valigetta sonora, manipolati con proprietà, annunciano il tema, basato su un accordo di settima di dominante, recante gli stessi elementi melodici che introducono “E ti vengo a cercare” – prima traccia di Fisiognomica (1988). […] Interessanti sono in Aries i battimenti ritmici, ottenuti dall’utilizzo pulsante delle linee melodiche iniziali, che istoriano i suoni di fondo come vero e proprio contrappunto; il tema si dilata e ci si avvicina così alla più tarda “Chanson egocentrique”, quindi alla musica leggera. Al sax Gianni Bedori ricama, senza mai cadere nella facondia, in parallelo al synth, quasi a garantire un continuum tra acustica ed elettronica. In “Aria di rivoluzione” emerge Battiato regista: i piani sonori sono distinti e la spazializzazione molto curata. Non dimentichiamo che un punto debole delle composizioni elettroacustiche dei ’70s fu proprio la mancanza di diversificazione dei piani di ascolto che diede spesso alla luce muri sonori desolatamente piatti. Battiato così mantiene fede al suo principio di continuità tra pop/rock e musica colta, scegliendo per il recitante una tra le più significative voci del panorama musicale di allora, Jutta Nienhaus. “Da Oriente a Occidente” incede tra ambienti molto diversi, ben legati fra loro da un vero filo conduttore. Il testo iniziale viene distribuito con un bel gioco di ritardi ed attese, per allinearsi sul finire delle frasi. I fiati, in primo piano rispetto all’elettronica, ci portano gradatamente in un ambiente sonoro che sa di danza rinascimentale e, dopo, balcanica; le percussioni legano gli ambienti come un passaggio del pollice sulla tastiera del pianoforte; sul finire, il tema originario torna su di un bordone elettronico che ricorda la ghironda. (Wonderoustories)

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4 comments:

DJ Radu said...

http://sharebee.com/4ce96b66

Anonymous said...

Hello Radu,

this really is a nice album, good post! Can you tell me about the bitrate? I already have this in 128 kb/s, but this is definitely worth more, so I'd download it from you, if the bitrate is better.

Have a nice weekend

RTC said...

Thanx! I was looking for this...I wanna buy his early records but didn't know where to start...

hellare said...

too late? not a link is working