02/01/2008

Aktuala - La Terra (1974)

«Fino ai primi Anni Settanta, strutture e strumenti musicali etnici erano presenti solo in un certo tipo di jazz o di musica contemporanea. John Coltrane impiegava moduli africani e asiatici nelle sue composizioni per sassofono, pianoforte, contrabbasso e batteria. Charlie Mariano e Yusef Lateef usavano strumenti e scale melodiche etniche in abbinamento con il piano, la batteria ecc. Anche gruppi rock come i Beatles e i Rolling Stones, per citare gli esempi più noti, si avvalsero in qualche loro canzone di strumenti musicali extraeuropei, come il sitar e vari tipi di percussioni.
Questa era la situazione in cui emerse Aktuala, con una formula strumentale nuova che non si basava solo sul jazz, rigorosamente priva com’era di batteria, contrabbasso e pianoforte (cioè gli strumenti base del sound jazzistico, i primi con il loro swing, il piano con le armonizzazioni).
Una congerie di percussioni sostituiva la batteria, al posto del piano comparivano strumenti a corda antichi e insoliti come la balalaica o il saz e una miriade di fiati, più effetti sonori misteriosi e nuovi per quell'epoca. Il tutto all'insegna di parallelismi tra stili musicali compatibili, come per i ritmi dispari che ritroviamo nei Balcani, nel gamelan balinese e nella musica indiana. Il tutto con codici di improvvisazioni incrociati. Oppure, la creazione di nuovi impasti sonori di fiati, dovuti alla sperimentazione di combinazioni inusitate di strumenti, come per esempio zurna + sax soprano + flauto + armonica bassa nell’album La Terra.
Il capolavoro degli Aktuala è La Terra (primo LP in cui compare Trilok Gurtu), realizzato nel 1973 e messo in commercio nel 1974, uno dei primi lavori di world music in assoluto, ancora ineguagliato quanto a fusioni stilistiche e sonore e a originalità degli insiemi strumentali.» (Soundcenter, freely edited)

«Aktuala represent one of the most meaningful musical innovations in the Italian scene of the 70s. They were involved in popular musics of every age and country, passionate collectors of ancient and ethnic instruments who tried to make a sort of universal popular music, a total experience without the mediation of the classic culture; their music was instinctive, primordial, in it the same signs of the nature, the daily sounds became music. Middle East, Africa, Mediterranean countries, Australia were part of this complex sonic geography, along with free jazz and avantgarde music. The band didn't play in theatres or the usual concert circuit, choosing to play instead in different contexts, like public squares, beaches, restaurants, even psychiatric hospitals.» (Soundcenter)

Tracklist, line-up and more reviews here: Progarchives

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5 comments:

DJ Radu said...

http://sharebee.com/e30a49df

Anonymous said...

"one of the most meaningful musical innovation of the Italian scene of the 70s"

bé allora, quasi quasi lo DOBBIAMO avere, no?
e ringraziamo il sig. radu!

:)

un felice anno nuovo!!

tobi

ish said...

Just wandering through and found this album, which I grabbed. Awesome. Thanks a lot. Great stuff.

Anonymous said...

Beh, questo ce l'ho da allora ma, conoscendo la grande difficoltà di reperirne copie in vinile o cd e l'esigua presenza in rete di links, passo per rinnovarti i complimenti.

Ho scritto anche una specie di recensione, tempo fa, di "La terra".
Se hai tempo e voglia la trovi qui: http://www.debaser.it/recensionidb/ID_11311/Aktuala_La_Terra.htm

Saluti

odradek

Anonymous said...

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